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@Cavalletto, esatto, “un pelino” egoistico, solo un pelino eh...
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Fanty...e sta a guardarcapello....
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Gli amici dei miei figli hanno parecchi genitori separati.
Non conosco la realtà di tutti ma solo quella di alcuni, vuoi perché sono vicini di casa, vuoi perché facevano o fanno attività coi miei figli.
Diciamo che la media di quelli che conosco io, diciamo una ventina di famiglie si spalmano equamente tra padri presenti e padri menefreghisti e non tutti menefreghisti allo stesso livello peraltro.
Il tema non sono i 10 padri presenti da elogiare, fanno semplicemente il loro dovere, cioè espletano i propri compiti e niente più.
Il tema sono i 10 padri assenti in cui figli, gestiti come si può dalle mamme hanno dovuto rinunciare a parte della propria giovinezza.
Certo, si diventa grandi comunque ma con quali strascichi?
Invitare a pranzo un bambino di nove anni come accaduto proprio ieri perché la mamma aveva il turno in ospedale, sentirgli dire “il mio papà è scappato ed io e la mamma siamo soli” ha commosso anche me.
Per ragioni professionali frequento molto anche gli ambienti sportivi.
Molti ragazzi si sono persi per strada smettendo di frequentare.
Vero è che fa parte della crescita cambiare e quindi anche cambiare attività,questo vale per tutti.
Andando a fondo però come mio compito, ho riscontrato che una buona metà degli abbandonanti, lo hanno fatto in seguito alla sparizione del padre (anche economica) dopo la separazione e non sono passati ad altra disciplina.
Ora, chiunque mi potrà dire: se c’è una sentenza che obbliga il padre a dare tot euro ai figli tutti i mesi il padre lo fa e basta.
Ma non è esattamente così, questi sono i film, non è la media italiana che si spalma da Scampia a Trento.
C’è l’obbligo perché come in tutte le cose qui in Italia si fanno le sentenze ma non si controlla che vengano rispettate.
Quindi se si salta una, due, tre rate mensili di qualsivoglia spesa, non è che possono non essere pagate perché il papà non ha versato gli alimenti.
La mamma deve farci fronte comunque, chiedendo prestiti ai genitori, o in banca o andando a battere (visto anche questo) e andando dall’avvocato il quale informerà l’avvocato del marito e bla bla bla e intanto il tempo passa, la rette sportive e scolastiche sono da pagare, i libri da comprare, le scarpe da calcio e la racchetta anche e così un po’ di figli che prima potevano fare quello che facevano tutti i loro amici vi devono rinunciare per un qualcosa che non hanno di certo scelto loro.
È l’alternativa è il niente perché oggi costa tutto, gli enti di aiuto volontario e caritatevole possono sempre meno.
Poi è vero, ci sono anche i padri che restano padri anche non essendo più mariti, ma come dicevo sopra, non vedo cosa ci sia da elogiare, mi sembra il minimo facciano quello fanno. -
Invitare a pranzo un bambino di nove anni come accaduto proprio ieri perché la mamma aveva il turno in ospedale, sentirgli dire “il mio papà è scappato ed io e la mamma siamo soli” ha commosso anche me.Ah ma quindi hai una coscienza anche tu?!? Hahaha 😘
Ultima modifica di tiky93; 31-08-2020 alle 13:56
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Tuti i papà dovrebbero averne una a prescindere da che mariti sono. 😉
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@Cavalletto mi hai commossa. Nessuno ha diritto alla propria felicità quando fare ciò vuol dire creare un tale disagio ai propri figli. Ma come si fa a essere così egoisti? E si definiscono “adulti”?? Spesso le mamme sono proprio come le hai descritte tu, le uniche disposte ai sacrifici che avere dei figli comporta.
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Mi sottovaluti troppo tu....😉
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Io dico (per esperienza) che molte delle cose che descrivi esistono anche in famiglie non separate, solo che gli altri non le vedono. Fare delle scelte responsabili non significa restare insieme, per forza, in un matrimonio, per i figli. Significa comportarsi da genitore anche quando non condividi lo stesso tetto h24 365 giorni all'anno. E questa è ben altra cosa...
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@Cavalletto domandati perché.
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