-
Barzellette in dialetto.
Postate qui tutte le barzellette in dialetto che sapete.
Io adesso posto questa:
In una splendida mattina, un giovane agricoltore di nome Gigino dall'aspetto molto virile, sale sul suo camioncino per andare in città a fare compere.
Inizia a cantare la canzone che lo rendeva allegro...
io sò Giginoooo e porto o furgoncino.... io sò Giginoo e porto o furgoncinoo....
strada facendo incontra una suora molto carina.... la suora chiede un passaggio e Gigino la fa salire sul suo camionciono...
ricomincia a cantare la sua canzone..
io sò Gigino e porto o furgoncino. All' improvviso Gigino mette una mano sul seno della suora...
Lei: Caro figliuolo! Questa è zona consacrata da Dio! Leva la mano per favore!
Gigino allontana la mano dal seno della suora e si rimette a cantare ...
io sò Giginooo e porto o furgoncinooooo. All'improvviso Gigino mette la sua mano sulle gambe della suora.
Lei: No! caro figliuolo, è peccato!
Gigino leva subito la mano e riprende cantare.
Dopo qualche minuto Gigino mette la mano sul fondo schiena della suora.
Lei: Si! Caro figliuolo ci sto, adesso mi hai convinta.
Gigino ferma il camioncino e va con la suora dietro una siepe, consumando il rapporto preferito dalla suora " tungt tungt tangt...."poi risalgono nel furgoncino.
Gigino ricomincia cantare:
Io sò Gigino e porto o furgoncino, io sò Giginooo e porto o furgoncino ........
E la suora ribatte cantando: E IO SÒ PASQUALE E STÒ VESTUT A CARNEVALEE !!!!!
-
Ilary a Francesco: "Amò..ma st'estate annamo a Rapallo?" E lui: "Perché?Così peloso nun te piace?"
Ultima modifica di Astrotus; 19-04-2016 alle 16:18
-
Mi scusi buon uomo, mi sa dire l'ora☺?
Con Gigi Proietti: http://youtu.be/MGVkOkfClks -
Bella l'idea e complimenti ad Astrotus
Provo con la mia ..proposta
Cose d'altri tempi, diceria tramandata.
In un paesino che non so, dei Colli Euganei, c'erano due tizi che non si potevano vedere. Di conseguenza erano reciproci i dispetti, da cui la gente faceva pettegolezzo.
Entrambi commercianti ambulanti, uno di loro, a una festa paesana, si mette con un banco di dolcetti e simili. L'altro gli si pone di fianco, vendendo noci e oggettini di vetro.
Quello dei dolciumi grida: " Vegni' qua, zente! Caramelle, zucchero filato...".
Il rivale, delle noci e souvenirs di vetro, a ogni grido dell'altro, grida: "Nose, vero !".
L'effetto acustico per la gente era appunto:
" No xe vero !". Il venditore dei dolcetti chamo' i vigili comunali. L'altro legittimamente giustifico' :
"Come vedete, vendo nose e roba de vero. Non posso reclamizzare la mia mercanzia? ".PADOVA - Mura veneziane del Cinquecento. Bastione di Porta San Giovanni. -
Un tale, alla moglie:
"Cara, ghe xe dei momenti, che te me piasi tanto...
Xe quando che vien scuro".PADOVA - Mura veneziane del Cinquecento. Bastione di Porta San Giovanni. -
Un anziano, ormai solo, incontra un amico di gioventu', che non vedeva da tempo in un bar. I due amici bevono qualcosa dopo essersi salutati, si raccontano le proprie vicende e quelle di altri.
"E tu" dice l'amico" come te la passi?"
"Cossa vuto? Me mojere xe morta..i fioi xe sposai e li gh' ha la so vita...Mi da solo me 'rangio...Par via, pero', de 'ndar par de la'..." apre la mano sul dito pollice e indice, muovendola in avanti e indietro.
"Te dago on consiglio" si volta un po', con sguardo cauto"Basta che te magni ogni giorno do chili de pan..Te vien na voja..".
Salutato dopo un po' l'amico, il nostro vecchietto va dal fornaio, al quale dice:
"El me daga do chili de pan".
Il fornaio, sapendo che quest'uomo vive da solo, meravigliato dice:
"Do chili de pan? Xelo tuto par lu? El varda che 'l ghe deventa duro...!"
L'anziano:
"Ostrega ! Lo salo anca lu ?!"PADOVA - Mura veneziane del Cinquecento. Bastione di Porta San Giovanni. -
Un veronese, un bergamasco e un bresciano si ritrovano in vacanza in Arabia.
Appena si incontrano decidono di superare le rispettive divergenze campanilistiche: "Dai gnari, 'ndom en spiaggiå a béer 'na birrettå" propone il bresciano. Il bergamasco ribatte "Ma sé dai, sotterriamo l'ascia di guerra che som en ferie!". D'accordo anche il veronese: "Va bén dai, nema!".
Una volta in spiaggia, vengono però arrestati dalle guardie, dato che in Arabia è vietato bere alcolici e vengono portati dallo sceicco.
Lo sceicco emette la sua condanna: "La punizione sarebbe di 200 frustate, ma oggi è nato mio figlio quindi avrete solo 100 frustate a testa sulla schiena e la possibilità di esprimere un desiderio".
Il primo è il veronese. "Beh, vedo che ghé un bel cuscino su quel divano. Legatemelo alla schéna, dai". Il frustatore prende il cuscino e lo lega alla schiena del veronese. Poi inizia a frustare, una, due, tre, quattro frustate. Il cuscino resiste e il veronese sorride. Alla cinquantesima frustata però il cuscino si sventra completamente e da lì iniziano i dolori. 51, 52, 53, 54. Alla centesima frustata la pena finisce e il veronese è riverso a terra in lacrime dal dolore.
Arriva poi il turno del bergamasco. "Beh, 'scoltå. Mettimene due di cuscini, dai da brào". Vengono quindi applicati due bei cuscini alla schiena del bergamasco. Una, due, tre, quattro, cinque frustate. Alla cinquantesima si sventra il primo cuscino, ma ce n'è un altro. 51, 52, 53, 54... all'ottantesima però anche il secondo cuscino si sventra. E così sono venti frustate piene sulla povera schiena del bergamasco, che finisce a terra straziato e in lacrime.
Arriva quindi il turno del bresciano. "E tu?" dice lo sceicco. "Alt" risponde il bresciano "Se la legge dice 200 frustate, io voglio 200 frustate. Niente sconti per noter de Brèså, noi rispettiamo la legge".
"Caspita... ho sempre sentito parlar bene di voi bresciani! E qual è il desiderio?"
"Lighem el bergamasco sö la schenå, *** cane!"Ultima modifica di MonacoFrigido; 30-06-2019 alle 12:46
-
Due amici al bar Motta.
"Hei, ti. Te piasarìa ciavaa in tri?"
"Madocina, l'è semper sta el me sogn".
"Alura, se te turnet a ca de cursa, forse te fet amoo in temp". -
Fantastica la barzelletta di Ridiamo.
A me ne viene in mente una che spero solo di non aver gia' raccontato.
Un tale incontra un amico, da poco sposato. Salutandosi, chiedendosi l'un l'altro come va, questi chiede all'amico come se la passa, da sposino.
L'altro gli risponde che va bene, ma non del tutto, non nel rapporto intimo.
"Va tuto ben, la voja no manca ne' a mi ne' a ela...Me manca la tecnica..la tatica.."
"Te dago on consiglio" sussurra l'amico "basta solo che te daghi zo come un negro"
"Come saria?"
"Te ve zo duro, te la lassi tirar el fia' apena na sc ianta, zo duro da novo..avanti cussi' ".
Dopo un po' si salutano. Quello recentemente sposato torna a casa rinfrancato.
La sera, a letto con la moglie, applica il consiglio ricevuto.
Lei, ammirata:
"Caro, ma te ve zo come un negro...!"PADOVA - Mura veneziane del Cinquecento. Bastione di Porta San Giovanni. -
La ripropongo in dialetto
Un tale, sempre con un amico:
"To mojere xe na dona davero simpatica. Pensa, ieri sera, a forza de rider, par poco no cascavimo zo dal leto.."PADOVA - Mura veneziane del Cinquecento. Bastione di Porta San Giovanni.
AMANDO SOCIAL
FACEBOOK STREAM
seguici su fb.com/amando.it