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Mi spiace se ti senti così.lo capisco perché ci sono passata, ritrovandomi scaraventata in una realtà che mi ha messo tanta rabbia tristezza e paura.
E la paura ti fotte sempre, perché non ti lascia libera .
Ho vissuto anni in cui mi sentivo come se fossi in una bolla, ma poi ho reagito.
Inevitabilmente la parte brutta della vita quando ci colpisce da vicino poi ci cambia per sempre, questo non lo possiamo cambiare.
Ma possiamo imparare ad accettarlo, se tu accetti una cosa puoi da lì avere lo slancio per riuscire a gestirla e conviverci serenamente.( A volte con molta molta fatica).
Ma se non lo accetti, continuerai a sbatterci contro.
E poi quando penso alla persona che ho perso tremendamente anni fa, mi dico che merita il mio sorriso perché la vita lo merita sempre, nonostante tutto.
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Antasia, i piani non vanno mai per come vorremmo, anche se pianifichi in mille modi, non a caso si creano piani B,C e cosi via. Si prendono sempre delle deviazioni nella vita, per qualsiasi cosa. La riprogrammazione di quello che facciamo avviene continuamente se ci ragioniamo bene e vale su tutte le cose però d'altro canto questo rende tutto più vario e meno "monotico" e da un lato questo è una cosa incoraggiante e positiva. Trovo meno avvincente il fatto che pianifichi qualcosa ed effettivamente va tutto liscio, se ci pensi ti annoieresti un pochino. Io non penso che si può perdere spensieratezza, non la perdi ma chiudi tutto in un cassetto ma questo cassetto puoi aprirlo quando vuoi. Serve solo ritrovare la chiave, sono certo che la ritroverai. L'importante è circondarti di elementi positivi ed essere soddisfatta di quello che hai, se vuoi un risultato a volte non c'è una strada singola per arrivarci ma tante ramificazioni e diciamo che non si ha mai tutto quello che si vuole nella sua interezza ma si ottiene una "stima" o un "campione". Sta a te decidere se sei soddisfatta del risultato o vorresti di più, in quel caso devi continuare, non è mai troppo tardi e puoi riuscire nell'intento e mai perdere le speranze
"Nessuna causa è persa finché ci sarà un solo folle a combattere per essa"
"Dove l'amore impera, non c'è desiderio di potere, e dove il potere predomina, manca l'amore. L'uno è l'ombra dell'altro"
"Il progresso tecnologico è come dare un'ascia ad un pazzo criminale"
"Il cambiamento non viene mai senza dolore"
"Anche nei momenti bui, non possiamo rinunciare alle cose che ci rendono umani"
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In tutta onestà mi sembra una visione catastrofica della vita! Certo che si superano le cose! E se c'è bisogno di elaborarle e crescere, ci si può fare aiutare da un bravo terapeuta che sappia farci lavorare per prendere consapevolezza delle nostre ferite interiori e imparare a convivere con oro con maggiore serenità.
Ultima modifica di fantasticonov; 10-12-2020 alle 22:06
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Guarda, come mi sento te lo dico. Nella mia vita ho avuto parecchie batoste che mi hanno fatto vacillare non poco. Ho avuto lunghissimi periodi in cui ero sola con me stessa a risolvere un problema che non può essere risolto se non con una inevitabile lentezza. Ho temuto spesso di aver perso le speranze e adesso invece, molto lentamente, vedo che facendo un passo piccolo per volta, ho fatto un lungo cammino e adesso comincio a stare bene. Quando accade qualcosa di brutto, spesso (non voglio dire sempre perché non è così) è una opportunità per un cambio positivo o neutro ma comunque un cambio che ci fa ringiovanire.
Se posso darti un consiglio, guardati intorno e cerca di iniziare qualcosa che ti faccia sentire viva. -
La psicoterapia aiuta a comprendere, poi bisogna fare uno sforzo per cercare di non ricadere negli stessi errori e soprattutto perdonarsi per gli errori passati e iniziare a guardare avanti, non in modo stupidamente ottimistico ma possibilista valutando tutti gli aspetti di ciò che ci capita e anche i possibili benefici. Però come dicevo all'inizio del post, senza sapere i dettagli di cosa ha portato a questo è difficile potersi esprimere.
"𝑳'𝒂𝒎𝒐𝒓𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒆𝒔𝒊𝒔𝒕𝒆 𝒆̀ 𝒍'𝒆𝒇𝒇𝒆𝒕𝒕𝒐 𝒑𝒓𝒐𝒓𝒐𝒎𝒑𝒆𝒏𝒕𝒆
𝑫𝒊 𝒅𝒐𝒕𝒕𝒓𝒊𝒏𝒆 𝒎𝒐𝒓𝒂𝒍𝒊𝒔𝒕𝒆 𝒔𝒖𝒍𝒍𝒆 𝒗𝒐𝒈𝒍𝒊𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒈𝒆𝒏𝒕𝒆
𝒆̀ 𝒊𝒍 𝒑𝒊𝒖̀ 𝒄𝒐𝒎𝒐𝒅𝒐 𝒓𝒊𝒎𝒆𝒅𝒊𝒐 𝒂𝒍𝒍𝒂 𝒑𝒂𝒖𝒓𝒂
𝑫𝒊 𝒏𝒐𝒏 𝒆𝒔𝒔𝒆𝒓𝒆 𝒄𝒂𝒑𝒂𝒄𝒊 𝒂 𝒓𝒊𝒎𝒂𝒏𝒆𝒓𝒆 𝒔𝒐𝒍𝒊"
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Io soffro da tempo di un problema relazionale, che consiste nel non avere più voglia di parlare con le persone. Inizio uno scambio di battute e poi lascio cadere il discorso come se non avessi intenzione di proseguirlo. Non riesco ad elaborare risposte interessanti perchè ho come la fretta di interrompere, e l'altra persona, avvertendo questa mancanza di empatia, si allontana a sua volta. Quand'ero più giovane non stavo mai zitto, ero molto più positivo e facevo battute a raffica. A farmi chiudere in me stesso sono stati tanti riscontri deludenti che ho ricevuto da gente alla quale invece mi ero affezionato (sia amicizie che amori). Ci sarebbero ragioni anche più profonde ma non sto a raccontarle, ad ogni modo il dilemma è che ora come ora non so più se voglio davvero guarire da questa situazione.
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Dovresti cercare di scoprire, da sola o con l’aiuto di un/a professionista: cosa si è rotto in te, come è avvenuta questa rottura e quanta sofferenza o, come la chiami tu, “amara consapevolezza”, tale ferita ti provoca. Come tutti – Alda Merini scrive che tutti abbiamo vissuto qualcosa che ci ha cambiato per sempre - non sarai la persona che eri prima; Montale ti risponderebbe che “è giusto così”. Se son d’accordo con la Merini, di quel che afferma Montale, oggi come oggi, non so tanto sicura; so che nella vita cambiare è naturale e che, adesso, anche se ti contraddici un attimino (non sento di - sento ormai), è importante che tu ti prenda cura di te quanto prima possibile per far sì che le tue sensazioni non mettano radici nel tuo corpo e nella tua anima. Non mi dilungo, ma ti invito a riflettere sulla "contraddizione" che scrivi e a prenderti cura di te.
Ultima modifica di stellafalc; 11-12-2020 alle 14:16
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Avere consapevolezza, seppur amara consapevolezza, di ciò che, diversamente da quanto ci aspettiamo, ci capita vivendo non è sempre scontato e controproducente; la si deve rendere agrodolce, qualsiasi consapevolezza amara e questo dipende da come e da quanto si riesce a lavorare interiormente su di sé. Ernest Hemingway ti direbbe che “Ai più importanti bivi della vita non c’è segnaletica” e Alda Merini aggiungerebbe che viviamo eventi che ci cambiano per sempre . Che si può fare? Accettare che sia così. Rocco Scotellaro scrisse “Uno si distrae al bivio”: succede pure questo! Che si può fare? Decidere, e sottolineo mille volte decidere, di andare avanti! Come? Lo si scopre camminando.Ultima modifica di stellafalc; 11-12-2020 alle 14:28
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Galielo Galilei ti direbbe che dietro ogni problema c’è una opportunità, l’importante, ma anche il difficile, è riuscire a vedere il problema come opportunità – già questo implica dover cambiare visione della vita. Penso che si debba partire da ciò che si può fare: come ho scritto sopra, si può, puoi, riflettere sulle tue "contraddizioni" e vivere, decidere di vivere, prendendoti cura della tua anima e del tuo corpo. Già avere consapevolezza di quanto sia necessario riprogrammare la propria visione della vita è importante, come riprogrammare la propria esistenza lo si scopre camminando.
Ultima modifica di stellafalc; 11-12-2020 alle 14:37
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