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Ma mi viene, Soldato. Ma ci sono tantissime situazioni per cui può venire il magone. Sono da ammirare le persone che hanno a cuore queste tematiche, ma si può parlare di solidarietà, di carità, ma non di diritto.
La buona educazione consiste nel nascondere quanto bene pensiamo di noi stessi e quanto male degli altri.
(Mark Twain)
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Ammetto che non sapevo dell'esistenza del lovegiver, ho dato un'occhiata veloce e la trovo una cosa molto nobile e giusta. Penso che ognuno abbia diritto a provare tutti i piaceri della vita e se ci sono barriere queste si devono abbattere.
"Nessuna causa è persa finché ci sarà un solo folle a combattere per essa"
"Dove l'amore impera, non c'è desiderio di potere, e dove il potere predomina, manca l'amore. L'uno è l'ombra dell'altro"
"Il progresso tecnologico è come dare un'ascia ad un pazzo criminale"
"Il cambiamento non viene mai senza dolore"
"Anche nei momenti bui, non possiamo rinunciare alle cose che ci rendono umani"
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Premesso che mi riferivo al "farsi una sega" dell'altro utente, purtroppo non riesco dal cellulare a postare le caratteristiche che la professione di lovegiver ha.
Ma avendo a che fare nella mia vita reale con persone affette da disabilità, e con le loro famiglie e con gli assistenti sociali e gli operatori sanitari e i giudici tutelari, so molto bene di cosa parlo.
E giusto per precisare: rana dalla bocca larga a chi? -
Mi rendo conto che parlarne così in astratto, senza avere visto i casi umani, scusate il termine, possa risultare alquanto riduttivo e suscettibile di fraintendimenti.
Mi ricordo di vite sfortunate incapaci di reprimere istinti o depresse dalla consapevolezza di non essere come gli altri e impossibilitati alla normalità e genitori disperati incapaci di far fronte all'infelicità dei figli"Dato che tutti gli altri posti erano già occupati, ci siamo seduti dalla parte del torto" (B. Brecht - G. Meloni - L. Ciampolillo) -
La sessualità è sicuramente un tema importante, ma come lo è per un disabile lo è per chiunque altro. Semplicemente non penso che avere rapporti sessuali sia un diritto, né vivere l'affettività lo sia. Poi moltissime persone anche non disabili, per le ragioni più disparate, possono non avere una vita affettiva e sessuale. Io la vedo più come un piacere. Certo, è brutto non avere piaceri, chi lo discute, ben vengano le persone che si occupano di queste situazioni. Ma deve essere una loro scelta, perché diritto significherebbe che queste persone devono occuparsene volenti o nolenti.
La buona educazione consiste nel nascondere quanto bene pensiamo di noi stessi e quanto male degli altri.
(Mark Twain)
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Fossi un porco, andrei in giro a raccattare sesso, incurante della situazione di emergenza sanitaria.
La realtà è quella che ho scritto io: il bisogno primario di una persona è svuotarsi le palle, la condivisione sessuale con altre persone va costruita attraverso i rapporti sociali ed è una questione prettamente personale, non di interesse generale. E' ovvio che bisogna concedere a tutti la possibilità di poter avere accesso ad una vita sociale gratificante senza venire esclusi, per via di alcuni ostacoli da eliminare, ma poi entra in gioco la singola persona che si deve rapportare ad altre persone, che a loro volta hanno i propri bisogni, desideri, preferenze. -
Ho trovato questo articolo di Repubblica che mi sembra una buona introduzione all'argomento.
Gugolare la seguente frase:
repubblica disabilita non chiamatela prostituzione"Dato che tutti gli altri posti erano già occupati, ci siamo seduti dalla parte del torto" (B. Brecht - G. Meloni - L. Ciampolillo)
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