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Sivlio Orlando, specialmente a teatro
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Non posso che pensare ad un Marcello Mastroianni o ad un Gian Maria Volontè. Per me su tutti. Volti ed espressività di un realismo da paura nel panorama italiano. Quasi da accostarli ai mostri sacri della migliore Hollywood.
Un buon Vittorio Gassman subito dopo.
Per il cinema più leggero o comico, indimenticabili e incontrastati Totò e Alberto Sordi.
Dei più recenti direi Sergio Castellitto.
Giancarlo Giannini probabilmente il più internazionale e con una voce veramente unica. Anche se non riesco a riconoscergli doti recitative fra i migliori di sempre.
Sento spesso dire che anche Eduardo De Filippo è stato un altro grandissimo, ma penso che sia in particolar modo a livello teatrale.
Altri Grandi: Ugo Tognazzi, Nino Manfredi, Vittorio De Sica, Massimo Troisi.
Restano comunque considerazioni mio personali da persona più attenta al cinema d'oltreoceano.
Di certo su Volontè (mostro) e Mastroianni (imprescindibile volto del neorealismo italiano) si va sul sicuro -
Aggiungo anche il mitico Franco Nero
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Io aggiungo di quelli giovani o poco conosciuti i tre protagonisti di romanzo criminale ovvero
-Francesco Montanari(Il libanese)
-Vinicio Marchioni(Freddo)
-Alessandro Roja(Dandi) -
Miglior attore italiano di tutti i tempi: a pari merito Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni
Miglior attore italiano attuale: Elio Germano -
Carlo Delle Piane
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Attuale adoro Elio Germano.
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Pierfrancesco Favino , di oggi chiaramente...
del passato ''fantozzi''Ultima modifica di Gabz; 07-03-2016 alle 16:49
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Ho sbagliato a scrivere, scusate.
Ultima modifica di Hardrock; 07-03-2016 alle 17:07
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Rileggendo un po' tutto il thread, e come qualcuno ha detto, certe volte si fa confusione fra bellezza, simpatia e l'essere attore.
Per esempio, Benigni, Troisi, Verdone, Boni, addiritttura Franco Nero, considerarli grandi attori mi sembra un po' troppo. Sono bravi, simpatici, hanno fatto cose che rimarranno per sempre nel nostro immaginario, ma più per le situazioni che interpretavano che per una vera e propria bravura indiscutibile.
Io sono romano e facendo un'affermazione quì a Roma, che ora vi dirò, mi sono fatto nemico un quartiere (il mio quartiere fa 110mila abitanti, tipo na cittadina). L'affermazione è che Anna Magnani nella sua carriera ha fatto poco più che la caratterista. Sempre chiusa dentro gli stessi ruoli di donna triste, incompresa, maltrattata, disperata....un tipo di romanità che conosco e che detesto. Ha impersonificato un tipo di donna che era capace solo " a piagne e tribolà" come si dice quì. Belle interpretazioni in quei contesti e per me significa essere caratteristi.L'attore deve spaziare e se ti chiamano perchè hai quel viso e ti serve solo per quelle parti, non sei un attore a tutto tondo.
Quelli vecchi o morti lasciamoli stare. Per arrivare a fare l'attore dovevi saper cantare, ballare, recitare il classico e il moderno, non li passavi proprio i provini. Ora se sei caruccio/a stai a metà strada....e se fai un tiramisù a De Laurentiis o un massaggio a piedi a Lele Mora , come il bel Corona, rimedi soldi, successo e un appartamento. .Anche Tomas Milian, che tutti ricordiamo per "er monnezza" , volgare e sguaiato (cubano doppiato da Amendola), ha iniziato con Antognoni e Bolognini, con delle rotture di palle allucinanti, pesanti....ma sempre attore era.....Come gliela spieghi a un cubano la gestualità romana ? (quel tipo di gestualità).
Quelli "nuovi" li abbiamo nominati tutti o quasi : Rossi Stuart, Santamaria, Castellitto, Solfrizzi (sottovalutato), Rubini, Favino, Germano , Orlando, Gassman, Argentero, Gianmarco Tognazzi. Non stiamo messi così male.
Bova è cresciuto un po', è vero, ma per motivi che non è utile qui che io spieghi, ho avuto modo di lavorarci per due mesi e mezzo....non se commenta, sempre la stessa faccia.
Fra le donne : Paola Minaccioni, Michela Crescentini, Paola Cortellesi, Margherita Buy. E guardate che checchè se ne dica la Ferilli è una brava attrice, che si è prestata a fare film scollacciati, ma ha fatto cose interessanti come Il giudice ragazzino , La bella vita, Ferie d'agosto, dove si fa apprezzare.
Negli anni 70-80 Renzo Montagnani fece più film scoperecci di qualsiasi altro attore esistito. Era uno che veniva dal teatro, da film di spessore, come quello sull'anarchico Pinelli o su Matteotti. Si dovette "vendere" per far fronte a ingenti spese per la malattia del figlio. Certe volte dietro le scelte di certi attori ci sono scelte ben definite e che non si limitano al far soldi tanto per farli e scendere di livello agli occhi del pubblico è sempre frustrante.Ben oltre le idee di giusto e di sbagliato c'è un campo.
Ti aspetterò laggiù.
(Jalaluddin Rumi)
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