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Hai ragione, ma io penso che stiamo come stiamo adesso, perché l’abbiamo gestita male prima, quando a metà settembre il resto d’Europa era già in crisi e noi facevamo i fighi, perché l’avevamo affrontata meglio, noi, mentre si trattava semplicemente di un ritardo nello sviluppo della seconda ondata.
A fine settembre avevamo 1800 nuovi casi giornalieri e un tasso di positività ridicolo se rapportato a oggi (meno del 2%, non contando i test rapidi ma solo i molecolari): quanto di più si sarebbe potuto tracciare? Quanto più tempestivamente si sarebbe potuto agire?
E invece abbiamo tenuto lo stesso comportamento che il resto del mondo ha tenuto quando il bubbone è scoppiato da noi a marzo: la teoria del “È successo a loro perché non sono capaci, ma per me sarà diverso” è sempre valida per tutti.
E in questo caso la scusante di essere investiti da uno tsunami imprevisto mi dispiace, ma non c’è: era tutto maledettamente prevedibile, appunto io ero fiduciosa che non ci si sarebbe trovati a questo punto, perché era previsto.
Se si fosse intervenuti allora non sarebbero serviti due mesi (come giustamente dici per la situazione odierna), sarebbero bastate 2 settimane per mantenere le cose sotto controllo. Poi sicuramente ci sarebbero state delle recrudescenze ma si sarebbero potute arginare altrettanto facilmente agendo tempestivamente (quando, cioè, il problema sembra non esserci).. questa alternanza sicuramente non sarebbe stata l’ideale e avrebbe prodotto danni (e proteste), ma io credo sarebbero stati minori di una chiusura praticamente totale e prolungata come sta avvenendo.
Non metto in dubbio sia difficile e pensante per tutti, capisci però che le implicazioni psicologiche di chi non può andarsi a fare la pizzata con gli amici o i weekend con il ragazzo sono un po’ diverse da quelle di chi vede il suo (o della sua azienda) conto in banca scendere inesorabilmente e non può fare niente per fermarlo, o di chi se l’è visto già svuotato, di chi aveva un’attività che gli dava un minimo di tranquillità (oltre che soddisfazione) e si ritrova a fare il rider precario o a valutare di richiedere il reddito di cittadinanza, di chi ha investito per costruirsi qualcosa di suo e adesso si ritrova con niente in mano, o di chi un anno fa aveva una vita normale e adesso è alla mensa della caritas.
Il punto è che la lamentela di cui sto parlando io non è quella di chi vuole uscire ma di chi vuole scampare la povertà e la rovina economica.
Per questo dico che non è vero che il virus ha agito da livella e ci ha messo tutti sulla stessa barca, anzi, ha acuito le disparità. Tra ricchi e poveri e tra garantiti e non garantiti.
Che è lo stesso ragionamento (da me criticato) di chi ha aperto il topic, il non voler sacrificare la sua attività per salvare la vita di qualche debole che, seguendo le leggi di natura, avrebbe dovuto soccombere.
In ogni caso io per prima ho detto che non baratterei la salute dei miei cari per i soldi, ma neanche quella di un estraneo in realtà, appunto, a questo punto, quello che io critico non è la mancata apertura, ma la mancata chiusura totale.. cosa che è ritenuta un’eresia da praticamente tutte le classi produttive e non (giusto qualche scienziato pazzo continua ad invocarla) ma che, per me, sarebbe l’alternativa migliore da tutti i punti di vista, sia sanitari che economici.
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@tristaldo così è davvero esagerato.
Benvenuti, vedrete che vi troverete bene su questo forum, tranne se siete : doppi nick, fake, troll, utenti già bannati in passato e a chi vota nei sondaggi senza aver mai scritto messaggi. Diffidate da chi vuole mettere zizzania tra gli utenti spu***doli in pubblico invece di cercare di chiarire in privato e fidatevi di chi mette il cuore nelle attività online ...Chi ha piacere a comunicare con me ascolti me -
Benvenuti, vedrete che vi troverete bene su questo forum, tranne se siete : doppi nick, fake, troll, utenti già bannati in passato e a chi vota nei sondaggi senza aver mai scritto messaggi. Diffidate da chi vuole mettere zizzania tra gli utenti spu***doli in pubblico invece di cercare di chiarire in privato e fidatevi di chi mette il cuore nelle attività online ...Chi ha piacere a comunicare con me ascolti me
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@PINASO
I cinesi saranno esagerati, ma allora furono esagerati anche per il lockdown del 23 gennaio 2020, con soli 855 casi? Mi ricordo che in occidente rimanemmo allibiti quando la Cina raggiunse la quota dei mille decessi. Oggi sono i decessi che registriamo giornalmente nel Regno Unito o in Germania, quattromila al giorno in US, 14.000 al giorno globalmente. Stranamente ci fanno meno paura di quei mille raggiunti dalla Cina in un mese. Anzi, stiamo cercando di convincerci che in fondo si tratti solo di un brutto raffreddore.
Nel frattempo i cinesi sono tornati a fare la vita di sempre, almeno fino la settimana scorsa quando qualche caso dovuto ad un rientro dall'estero è sfuggito al tracciamento. Comunque, sono in isolamento solo due o tre milioni di cinesi, lo 0.2% della popolazione. Intanto Il PIL in Cina ha subito un balzo inatteso del 6.5% nell'ultimo trimestre, il 2.3% sul 2020.Ultima modifica di Tristaldo; 22-01-2021 alle 12:38
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Boris today
"Some evidence new variant of Covid-19 may be associated with high mortality "
Ma si apriamo tutto!!Don't eat the jellow snow -
Ottimo, e a me tocca tornarci per motivi di lavoro... Chissà se sono più oculati e attenti, non ho un bel ricordo del precedente lockdown fatto là, quando son tornato in Italia mi stupivo di vedere quasi tutti con le mascherine. A me là han preso per il kul perché me la mettevo!
Susanna Agnelli illuminaci tutti -
https://roma.repubblica.it/cronaca/2...ike-283626832/
Ditemi cosa dovrebbe pensare un ristoratore, costretto a stare chiuso da mesi e additato come untore del covid, quando legge articoli come questo.Il mito del gender wage gap: https://forum.amando.it/mito-gender-wage-gap-147666/ -
Invece del numero di morti troverei molto più interessante sentire i dati sull’occupazione, sulle attività fallite, sulle persone rovinate da queste restrizioni che ormai si protraggono da troppo tempo e non sembra ci sia intenzione di farla finita.
Oggi ho letto che un mio conoscente, abbondantemente under 40, ha messo in vendita la sua attività in ambito ristorazione in una capitale europea. 15 anni di lavoro e sacrifici spazzati via.
Intanto mi sembra che i cinesi si stiano spazzolando via qualche altra attività nelle più rinomate città turistiche italiane... complimenti.
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