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Perdonare non vuol dire fare spallucce; non vuole nemmeno dire che quello che è stato non faccia più male; nemmeno che non si senta la mancanza di certe cose che mai più si potranno sperimentare.
Significa semplicemente accettare che si è quello che si è grazie a ciò che si è vissuto.
Per quanto riguarda le cose che rimangono da dire. Sono per lo più atti simbolici. Generalmente la persona a cui vogliamo fare i nostri grandi discorsi ha già dimenticato gli eventi oppure li ha vissuti in maniera completamente diversa. Per cui fa bene solo a noi dire e pensare certe cose. Varrebbe la pena a questo punto di prendere il coraggio a due mani e dirle queste benedette cose a voce o per iscritto.
Il punto è che molto banalmente mi voglio godere la vita, non vedo per quale motivo debba continuare ad occuparmi di cose finite e dolorose.
Campionessa
Megatorneo Panamandiano
Covid - 19
Muta il destino lentamente,
ad un'ora precipita.
(U.Saba)
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Credo che solo chi ha provato questo può sapere come ci si sentirebbe. Penso che il perdono è certo ed è bello sapere perdonare e non avere rancore a vita
"Nessuna causa è persa finché ci sarà un solo folle a combattere per essa"
"Dove l'amore impera, non c'è desiderio di potere, e dove il potere predomina, manca l'amore. L'uno è l'ombra dell'altro"
"Il progresso tecnologico è come dare un'ascia ad un pazzo criminale"
"Cos’è meglio, nascere direttamente buono, o sconfiggere la tua natura malvagia attraverso un grande sforzo?"
"Anche nei momenti bui, non possiamo rinunciare alle cose che ci rendono umani"
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Godere la vita.... certo.
Appena sara' possibile tornare a una normale liberta' di movimento (per gente come noi che ancora non e' positiva e non ne risente neppure economicamente), personalmente credo che riusciro' a essere piu' positivo. Mi sembra di essere un malato in osservazione, pur senza esserlo.
Detto cio' e con l'augurio a chi ne ha bisogno - dal profondo del cuore - di ristabilirsi presto, come salute o come lavoro e soldi.Tramonto invernale. Copiato da un' illustrazione iniziale, nel video delle "5 anatre", di Guccini. -
Il post poteva andar benissimo nel subforum dei rapporti con i genitori
Comprendo il tuo rammarico. Come qualcosa rimasto incompleto..o l’improvvsa défaillance di un avversario...e adesso ti chiedi contro chi ti arrabbierai e ti ribellerai... -
È difficile...
Io però credo che perdonarsi sia l' unico modo per poter essere un po' più sereni .
Perdonarsi non nel senso di cancellare i torti fatti/subiti, perché quelli restano e fanno anche male, ma riuscire ad oltrepassare il rancore.
È un atto che aiuta e guarisce. -
Ho letto una cosa interessante proprio ora. Se siete in grado di prendermi - forse un po' - sul serio, ve ne consiglio la lettura.Vi sembrera' un paragone davvero stravagante, io lo trovo significativo di come certi retaggi culturali abbiano le loro varianti, attraverso i secoli (nel caso....si tratta di appena due secoli ad oggi), ancora certe mentalita' non si dissipino facilmente. Trovo irrilevante, se la mia famiglia e le vostre... non appartengono al genere di quella che accennero'.Ho letto ora - perche' una lettura sul web tira l' altra - la vita, non di Giacomo Leopardi, ma della marchesa Adelaide Antici, madre del poeta, e della Paolina, sorella del Giacomo. Questa... ha vissuto una vita ancora piu' infelice del suo celebre fratello. Nel confronto, ho riscontrato, nella mentalita' di quella "signora marchesa", molti concetti etici che poteva, in fondo, avere anche mia madre, salvo avere essere piu' giovane della 'dama' .... 160 anni circa.... cossa ti vol che li sia ?Mia madre non era convinta in modo cosi' ottimista sulla sofferenza e la morte, pur essendo molto credente; e' un delle poche differenze.Leggendo la biografia della Paolina, l' insofferenza verso la madre.... verso il luogo in cui viveva (non era solo suo fratello a vederla cosi', per lei era peggio), vedo le analogie nel rapporto con mia madre, anche di poter godere della mia vita e liberta' solo tardivamente, addirittura con un senso di colpa. Inoltre,lo sapete, pur avendo viaggiato molto all' estero, non vedo l' ora di potermi... esiliare.E' chiaro che ci sono differenze nel modo di vivere nostro, rispetto alla prima meta' dell' Ottocento. Sono pero' dettagli, rispetto a stranezze (diciamo cosi' ) che hanno perdurato, analogamente, fino a noi.Puo' darsi che vi sembri una stranezza.Credo che, pur alla luce dei tempi attuali, molti abbiano avuto genitori cosi'. Penso anche che, capendo quanto certa cultura sia ancestrale e sempiterna, ci aiuti meglio a capirli. Se sono gia' morti... meglio tardi che mai, anche postumamente.
Ultima modifica di Tony59; 31-01-2021 alle 22:34
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è più facile affrontarla rispetto a quella del genitore con cui eri molto legato. Fai tesoro di questa esperienza.
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Portate pazienza, se il mio post precedente vi sembrera' di difficile lettura. Come altre volte, avevo intervallato degli spazi sulle righe, tra una parte del commento e un'altra. Inoltre, ci tengo sempre a mettere due spazi dopo ciascun punto.
Stavolta, e' bastato che correggessi una parola, dopo che avevo gia' postato... e il sistema mi ha fatto automaticamente questo scherzo....Tramonto invernale. Copiato da un' illustrazione iniziale, nel video delle "5 anatre", di Guccini. -
Era il 6 Gennaio del 2000 quando ho perso mio padre.
Qualche volta mi appare in uno dei miei sogni ma la sua immagine non è mai nitida tant'è che stento a riconoscerlo.
Non mi è mai mancato e gli farà male leggerlo. Non riesco a perdonarlo e dubito lo farò mai, anche se mai dire mai..
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