-
Gershwin mi hai fatta piangere di commozione, nessuno mi aveva mai detto cose così belle. Un mio ex, quello che mi fece tanto male, non perdeva occasione di deridermi per gli sbagli che facevo nel parlare.Come quando pensando di fargli un complimento gli dissi che era paradossale credendo che fosse una sorta di accrescitivo di eccezionale. Poi Gershwin Mi piace l'idea di non essere io che scrivo ma un'altra persona, quella che tu chiami demiurgo, che scrive come se fossi io. E adesso mi si sono intrecciati i pensieri.
-
... effettivamente, anche Gershwin è paradossale ... Erosa ci ha indovinato!
... another perspective ...
-
Nella scrittura te la cavi,Erosa,ti ho detto che pure a me piace come scrivi.
Ma hai scritto pure altre storie ? -
Quand'ero ragazza scrissi storie di fantasia su un quaderno ma dopo averle rilette qualche tempo dopo mi sentii così ridicola che lo gettai.
Qui piove ma a un'ora di treno so che nevica e se non ci fosse stato il divieto avrei fatto una pazzia. Avrei preso la mia cucciola e sarei andata a camminare sotto la neve.
Ero piccola piccola ma ancora mi ricordo la nevicata dell'85, la neve era più alta di me e camminavo come in una trincea. Avevo i moonboot e il cappello di lana col pon-pon e mi ricordo che dopo aver passato il pomeriggio a giocare nella neve, al rientro a casa tutta bagnata e infreddolita, il tè di mia mamma, bollente e con gli oro Saiwa, era come il nettare degli dei.
Ma qui piove e al mio rientro mi attenderà soltanto un asciugamano e il caratteristico odore di cane bagnato della mia cucciolina. -
"E zitta, e zitta poi
La nevicata del '85
Arona era tutta candida
Tutta pulita e lucida
Tu mi dici di sì
E l'hai più vista così?
Che tempi quelli"
Anch'io mi ricordo la mitica nevicata dell'85...Se la vita ti sorride... ha una paresi. -
Nemmeno ero in progetto nel 85😉.
-
Peccato che non hai piu le storie scritte.
E ho ancora le mie scritte a 11 anni,scrivevo" les fables" ispirata dall Esopo e La Fontaine. -
Benvenuto raggio di sole dopo giorni cupi e freddi, benvenuto raggio di sole in questo parchetto, su questa panchina, sul mio viso.
Dopo giorni di vialetti percorsi frettolosamente, con ombrello aperto o chiuso ma sempre con me, oggi finalmente ho potuto indugiare e gustarmi i colori dell'inverno.
C'è gente oggi al parchetto, i soliti ragazzini senza mascherina, dei bei e immagino muscolosi ragazzi impegnati in esercizi di calestenic, mi sembra si scriva così, che solo a guardarli sento i crampi alle braccia. E c'è stato anche lui, ci siamo visti e parlati. Del più e del meno, non gli ho chiesto del perché, il vero perché, della sua scomparsa, si è parlato del tempo, dei suoi danni, dei nostri cani. Poi è andato via ed io sono rimasta a guardare gli uccellini e le briciole di un biscotto farsi via via sempre meno. -
C'è sempre tanta poesia in ciò che scrivi.
-
Erosa dai venti...Sai... Alla fine loro vanno sempre via e spesso ti lasciano con l'amaro in bocca. Noi vorremmo che restassero ma loro se ne vanno. Non capiscono. Parliamo lingue diverse. Goditi quei tiepidi raggi di sole, il canto degli uccellini e non affezionarti troppo a quell'uomo che alla fine poco ti lascerà e ci sarà solo quando vuole lui. Anche se non ti conosco, ti voglio bene. Perché in fondo, gli altri siamo noi.
Spero che la poesia che mostri nei tuoi scritti rappresenti realmente quello che hai in fondo al cuore. C'è tanto bisogno di poesia, di calore, di presenza e di abbracci... Donane un po' a chi vuoi bene davvero. Buonanotte.
AMANDO SOCIAL
FACEBOOK STREAM
seguici su fb.com/amando.it