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Il parchetto non è fatto solo di panchine e laghetto di pigra acqua melmosa. Ci sono anche vialetti di sabbia e ghiaietto un po' invasi dalla gramigna e dalla piantagine. Oggi, seguendo uno di loro, mi sono spinta un po' ai bordi di questa sorta di oasi in un deserto di cemento.
Un po' distante vedo una ragazza vestita molto casual che si inoltra appena fra alcuni cespugli. Penso a una tossica e sto per tornarmene indietro per timore, ma guardando meglio vedo piccoli animali che dai cespugli le si avvicinano.Sono dei gatti che le fanno quelle feste fatte di smorzati miagolii e strusciate alle gambe che solo i mici sanno fare. Spariscono tutti fra i cespugli e io rimango lì in attesa di non so neppure io cosa. Forse solamente che passi il tempo.
Dopo un po' e dopo almeno una decina di runner, la ragazza esce dai cespugli e se ne va. Vorrei andare a vedere ma ho idea che con la mia cagnolina appresso potrei creare scompiglio a chiunque trovassi in quel posto. Ma ci vado lo stesso con in braccio la mia Lilly. Nascoste tra la vegetazione ci sono alcune cuccette, molte ciotoline con crocchettine piccole piccole… Alcuni gatti scappano via e io mi ritraggo e me ne vado a sedere sulla panchina più vicina. Ho appena scoperto il Villaggio dei Gatti.
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Oggi mi sento molto simile all'Alice che guarda i gatti mentre tutt'intorno il mondo va per i fatti suoi... senza fretta.
Loro sono lì, placidi e sornioni, incuranti delle beghe che affliggono noi, bipedi e mortali. Gli abitanti del villaggio dei gatti li vedi solo se li vuoi vedere e hanno una cosa in comune, a tutti manca la punta di un orecchio. Non credo sia casuale, chissà perché…
Oggi i miei ricordi vanno ad Alice, ai suoi gatti che muoiono, si fa per dire, distesi al sole. Vanno a Cesare perduto nella notte e sotto la pioggia ad aspettare una ballerina che mai arriverà mentre al suo posto gli manderà una pleurite.
Penso a mia madre che devota del Principe, avrebbe voluto chiamarmi Alice, Irene o addirittura Hilde... Penso a mia madre e ai suoi cantautori e mi sembra di sentire ancora il fruscio dei suoi dischi stesi sul Pioneer. Guai a toccarlo, era sacro. A mia madre che sulla lapide ha voluto scritto "E senza fame e senza sete
E senza aria e senza rete voleremo via"…
I gatti sono scomparsi. In questa zona secondaria del parchetto sono loro il Genius loci, io mi sento un'intrusa. Vado a casa. Andiamo a casa. -
Un'oasi...
"Vorrei che potessimo parlare più a lungo, ma sto per avere un vecchio amico per cena" -
Sono io.
Non usare 7 parole dove ne bastano 4. -
Se fossi stata una dea mi sarei frapposta tra quel furgone e quel camion. Ma gli dei si sono estinti ormai da millenni e rimane soltanto il fato a guidare le nostre vite.
Anche la mia Lilly ha viaggiato su uno di quei furgoni, magari anche lei presa in braccio da un'Elisabetta o da un Federico, chissà.
Oggi, in questo luogo fatto di cani, gatti, passeggiate e guinzagli, si sente un senso di vuoto, una mancanza, un'assenza. O forse no, in quel cane di mannara laggiù che gioca felice col suo padrone c'è una presenza, mille presenze, le presenze di coloro che con passione di adoperano perché questo sia un mondo un pochino migliore. -
Cara Erosa, sono le assenze di chi portiamo nel cuore e diventano così, in qualche modo, presenza. In noi ed ovunque intorno a noi.
Quando leggo certe notizie, mi sovviene sempre la frase che mi disse mio padre, tanti anni fa, piangendo un suo studente strappato alla vita improvvisamente e troppo presto (ma presto rispetto a cosa?): "Muore giovane chi è caro agli Dei".
Non sarò mai d'accordo con quella frase, anzi non la sopporto.
Ma guardo il mondo, e penso alla consolazione della celeste corrispondenza d'amorosi sensi, di foscoliana memoria.
Grazie, come sempre, di condividere con noi le tue preziose emozioni. -
Mi sto rendendo conto che ultimamente scrivo solo di tristezze. Vorrei avere tra le dita parole positive ma la paura , impossessandosi dei miei pensieri, come su una tavola ouija, produce solo quello che vuole lei.
"Si può sperare che il mondo torni a quote più normali
che possa contemplare il cielo e i fiori,
che non si parli più di dittature
se avremo ancora un po' da vivere...
La primavera intanto tarda ad arrivare."
Battiato, Povera patria. -
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Bentornato Antonio😊
Chi sei tu,stella ardente,che hai illuminato le mie notti?
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