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Grazie!
Mi hanno spinto a farlo le parole di Erosa. Il racconto dei gatti e anche gli altri.
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Spero che stai bene 😊.
Come vanno i tuoi gatti?Chi sei tu,stella ardente,che hai illuminato le mie notti? -
Ciao Antonio... come stanno i micini?
" Non parlare mai di Amore e Pace: un Uomo ci ha provato e lo hanno crocefisso !" ( Jim Morrison)
" Gli animali non si preoccupano del Paradiso o dell'Inferno. Nemmeno io, forse è per questo che andiamo d'accordo. " ( Charles Bukowski) -
@Isolda e Norge
Bene, grazie. Stanno tutti bene. Ogni tanto c'è qualche nuovo ospite passeggero.
Mi è piaciuto molto leggere la scena del villaggio dei gatti, conosco bene quel tipo di realtà e tante persone che fanno come quella ragazza e quando ce n'è bisogno io e mia moglie le aiutiamo. -
Grazie Antonio per avermi spiegato il perché dell'orecchio tagliato, non ci sarei mai arrivata.
Oggi piove e fa freddo, farò un veloce giro dell'isolato e torno a casa a fare i mestieri. -
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In attesa del burian mi godo il tepore di questo sole invernale. Domani un'aria gelida si impadronirà dei nostri luoghi e del nostro corpo invece bisognoso di calore.
Non so cosa avesse in mente l'architetto che poco fa, dopo avermi parlato a lungo come mai aveva fatto, si è allontanato verso l'uscita. Forse aveva bisogno di calore in previsione dei giorni che verranno, forse lo voleva da me.
Perché dirmi di avermi pensata molto, che gli sono mancate le tazze di tè caldo versate dal thermos e bevute sulla panchina mentre si guardavano i germani vagolare nel laghetto?
Perché dirmi che i miei occhiali scuri gli impediscono di vedermi l'anima, come se ciò fosse per lui fondamentale dopo la sua lunga sparizione?
Ma oggi i suoi occhi, allora così magnetici, ma oggi il suo sguardo, allora così penetrante, non sono andati oltre lo spessore vitreo delle mie lenti oscurate dal sole.
Nessun dolore, nessun dolore. -
Ha appena smesso di nevicare.
L'aria è ancora carica di una strana elettricità che non mi da pace.
Il sentiero e il bosco intorno a me si animano di tanti rumori, lo scricchiolio della neve che si sfarina sotto le mie ruote chiodate e di quella che sfrigolando cade dai rami degli alberi.
Sono arrivato sulla cima della montagna, aspiro il profumo acidulo degli aghi di pino in decomposizione.
Accovacciato accarezzo la neve e la mia inquietudine per ammansirla e farmela amica.
Ho la testa così piena di ricordi, di volti, di versi.
Eppure so che poi una volta a casa, davanti al foglio bianco verrò colto ancora da una pigra amnesia, come quando ero bambino e davanti alle mie avventure estive tra giovani amori, stalle e boschi di querce e castagni, la mia testa si riempiva di così tante emozioni e parole, che l'unica cosa che riuscivo a fare era rimanere in silenzio, un silenzio che già mi faceva intuire la vita e il dolore dei grandi.
Osservo sotto di me il silenzio della valle rivestita di bianco.
Un silenzio carico di parole non dette, e penso che solo poche settimane fa, tutto era verde e brulicante di vita con gli uccelli che si preparavano per la grande avventura. Ora il cielo è così azzurro, freddo e silenzioso che sento distintamente il mio cuore stanco battere forte lì dove ieri potevo sentire il rumore del picchio.
E' un silenzio di piante che si preparano al lungo inverno, con le ultime foglie che sembrano fare l'appello tra i rami, chiamandosi per nome nell'illusione di poter continuare a vivere. E' un silenzio di contadini che attendono il risveglio della terra, è il disegno di un bambino che con gessetti colorati e puntigliosa precisione separa il bianco delle cime delle montagne dall'azzurro carico del cielo.
Silenzio e pace. Pace per chi resta e per chi se n'è andato.
Che poi spesso, tutta la nostra vita non è altro che il folle prepararsi per tempo a fermarsi.
Mi alzo in piedi sfidando il vento freddo del Nord che mi brucia la carne e fa sciogliere gli occhi.
Offro la mia pena e tutta la mia imperfezione di uomo a questo silenzio.
Offro l'assenza a questa mia ipotesi di Amore malato,
ma ancora nelle profondità vivo,
tenero e pulsante...
CaosCalmo“La volgarità di un'idea si misura dal suo bisogno di proselitismo.”
Mario Andrea Rigoni -
Caos calmo ,Ho letto con partecipazione la tua prosa, con i ricordi di infanzia tutti presi ad affacciarsi qui davanti ai miei occhi. Adesso vivo in città e il parchetto e qualche aiuola sono l'unica presenza di quella natura che nella mia infanzia e giovinezza era invece una costante. Vivevo ai bordi di una cittadina prealpina, c'erano valloni da discendere e monticelli da scalare, castagne da abbrustolire e funghi da trovare.A volte vorrei prendere la mia cagnolina, salire sul treno e tornarci a fare un giro, oppure convincere mio marito e andarci insieme. Ma ho paura di non riconoscere più quei luoghi e di sentirmi estranea. No, con mio marito meglio di no. Meglio che ci vada da sola , casomai. Potrei incontrare per strada un vecchio amico, sentirmi porre la domanda 'che hai fatto in tutti questi anni?" e potergli rispondere "sono andata a letto presto"...
Ultima modifica di Erosadaiventi; 12-02-2021 alle 13:19
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