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Per molte genti Gaio Valerio Catullo
Per molte genti e molte acque di mare portato,
vengo, fratello, a queste esequie dolorose
per consegnarti l'estremo dono di morte
e invano parlare, alla tua muta cenere,
poi che la sorte te, proprio te, mi ha rapito,
ah infelice fratello, crudelmente strappatomi.
Ed ora queste offerte, che per l'antico costume
dei padri, ti reco, triste dono alle tombe,
accoglile, grondanti di molto pianto fraterno.
E per l'eternità addio, fratello, addio.
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Povero Catullo Gaio Valerio Catullo
Povero Catullo, smetti di vaneggiare,
e quello che vedi perduto, consideralo perduto.
Brillarono un tempo per te giorni luminosi,
quando andavi dovunque ti conduceva lei,
amata da noi quanto non sarà amata mai nessuna.
Lì allora si facevano quei tanti giochi d'amore,
che tu volevi e a cui lei non si negava.
Brillarono davvero per te un tempo giorno luminosi.
Ora lei non vuole più: Anche tu non volere, benché incapace di dominarti.
Non correre dietro a chi fugge, e non essere infelice,
ma con cuore risoluto resisti, non cedere.
Addio, fanciulla, ormai Catullo resiste,
non ti verrà a cercare, non pregherà più te che non vuoi;
ma tu ti dorrai se non sarai cercata.
Sciagurata, povera te! Che vita ti aspetta?
Chi verrà da te ora? Chi ti vedrà bella?
Chi amerai ? Di chi dirai di essere?
Chi bacerai? A chi morderai le labbra?
Ma tu , Catullo, resisti, non cedere. -
Dammi mille baci Gaio Valerio Catullo
Godiamoci la vita, o Lesbia mia, e i piaceri d'amore;
a tutti i rimproveri dei vecchi, moralisti anche troppo,
non diamo il valore di una lira.
Il sole sì che tramonta e risorge;
noi, quando è tramontata la luce breve della vita,
dobbiamo dormire una sola interminabile notte.
Dammi mille baci e poi cento,
poi altri mille e poi altri cento,
e poi ininterrottamente ancora altri mille e altri cento ancora.
Infine, quando ne avremo sommate le molte migliaia,
altereremo i conti o per non tirare il bilancio
o perché qualche maligno non ci possa lanciare il malocchio,
quando sappia l'ammontare dei baci. -
Forse perché della fatal quïete
Tu sei l'imago a me sì cara vieni
O sera! E quando ti corteggian liete
Le nubi estive e i zeffiri sereni,
E quando dal nevoso aere inquïete
Tenebre e lunghe all'universo meni
Sempre scendi invocata, e le secrete
Vie del mio cor soavemente tieni.
Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme
che vanno al nulla eterno; e intanto fugge
questo reo tempo, e van con lui le torme
Delle cure onde meco egli si strugge;
e mentre io guardo la tua pace, dorme
Quello spirto guerrier ch'entro mi rugge.
Ugo Foscolo - Alla sera
Ultima modifica di Antasia; 30-01-2021 alle 16:43
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@ilpoetatriste: io preferisco la traduzione di Luca Canali, per questa poesia di Catullo:
Viviamo, o mia Lesbia, e amiamoci,
e le dicerie dei vecchi severi
consideriamole tutte di valore pari a un soldo.
I soli possono tramontare e risorgere;
noi, quando una buona volta finirà questa breve luce,
dobbiamo dormire un'unica notte eterna.
Dammi mille baci, poi cento,
poi ancora mille, poi di nuovo cento,
poi senza smettere altri mille, poi cento;
poi, quando ce ne saremo dati molte migliaia,
li confonderemo anzi no, per non sapere (il loro numero)
e perché nessun malvagio ci possa guardare male,
sapendo che ci siamo dati tanti baci.Ultima modifica di Tempestaperfetta; 30-01-2021 alle 17:45
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Vi è un piacere nei boschi inesplorati
e un’estasi nelle spiagge deserte,
vi è una compagnia che nessuno può turbare
presso il mare profondo,
e una musica nel suo ruggito;
non amo meno l’uomo ma di più la natura
dopo questi colloqui dove fuggo
da quel che sono o prima sono stato
per confondermi con l’universo e lì sentire
ciò che mai posso esprimere
né del tutto celare.
(Lord Byron -VI E’ UN PIACERE NEI BOSCHI INESPLORATI)" Non parlare mai di Amore e Pace: un Uomo ci ha provato e lo hanno crocefisso !" ( Jim Morrison)
" Gli animali non si preoccupano del Paradiso o dell'Inferno. Nemmeno io, forse è per questo che andiamo d'accordo. " ( Charles Bukowski) -
Come una regina
Senza parlare sei arrivata come
una vera regina, di nascosto
hai posato i tuoi piedi dentro l'anima
(Rabindranath Tagore) -
Mi piace il mio corpo quand'è col tuo corpo.
E' una cosa tanto nuova.
Muscoli meglio e nervi di più.
Mi piace il tuo corpo.
Mi piace quel che fa,
e il come. Mi piace sentire la sua spina
dorsale, le sue ossa e il tremolante
-liscio-sodo che bacerò
ancora ancora e ancora.
Di te mi piace baciare questo e quello,
mi piace, lentamente accarezzare, il folto
elettrico pelo, e quel che viene a carne
che si separa...
E occhi grandi briciole d'amore,
e forse mi piace il brivido
di sotto me te così nuova
E.E. Cummings (1894-1962)
...e mi piace quel quieto e ansante
chiarore che alla luce della luna
ti scopre...
CaosCalmo
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Piena fioritura
(Hermann Hesse)
Si erge carico di fiori il pesco,
non tutti diventeranno frutto.
Risplendono chiari come spuma rosata
attraverso l’azzurro e la fuga di nuvole.
Simili a fiori si schiudono i pensieri,
centinaia ogni giorno,
lasciali fiorire! Lascia a ogni cosa il suo corso!
Non chiedere qual è il guadagno!
Vi deve pur essere gioco e innocenza
e dovizia di fiori,
altrimenti per noi sarebbe
troppo piccolo il mondo
e la vita non un piacere." Non parlare mai di Amore e Pace: un Uomo ci ha provato e lo hanno crocefisso !" ( Jim Morrison)
" Gli animali non si preoccupano del Paradiso o dell'Inferno. Nemmeno io, forse è per questo che andiamo d'accordo. " ( Charles Bukowski)
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