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Come vedi, tante risposte e ognuna diversa per indicare proprio il fatto che ognuno viva le relazioni a modo suo. Io nell’ultimo anno ho avuto bisogno di sentire le persone di più perché a differenza di prima dove stavo con persone ogni giorno per lavoro, nell’ultimo anno sono stata sola (vivo con coinquilini ma non ci filiamo). E questo isolamento ha portato al mio bisogno di avere più interazioni virtuali.
E questo l’ho riscontrato anche in altre persone.
Invece c’è chi è stato più sulle sue e ha avuto il bisogno di chiudersi in se ogni tanto, infatti un paio di amici li ho sentiti di meno rispetto a prima. E ho rispettato la loro scelta senza problemi.
Però vedi, indipendente dalla frequenza degli incontri (reali o virtuali che siano), per me la differenza la fa la voglia di sentirsi. Ho un paio di amici che sento 3-4 volte all’anno ma non è che mi faccio sentire sempre io e loro si adeguano. Ci facciamo sentire un po’ per uno, a seconda di come capita.
Per me è indicativo il fatto che faccia sempre tu il primo passo, ed io prenderei come rifiuto un atteggiamento del genere e non mi farei più viva. Della serie se qualcuno non mi vuole nella sua vita allora tolgo il disturbo.
Optimist: Someone who figures that taking a step backward after taking a step forward is not a disaster, it's more like a cha-cha. -
Credo sia come dice Melite. Anch'io ho amicizie con cui mi trovo bene, esco, ecc. Ma non ho sempre voglia di sentire queste persone. Questo non vuol dire che io non sia sinceramente affezionata.
Credo che dovresti dare meno peso alla tua esigenza di confronto. Fa parte del tuo modo di essere, ed è rispettabile. Come è rispettabile il loro modo di vivere l'amicizia.
Attaccamento, continuità, confronto, non sono componenti necessarie nelle amicizie. Lo sono nelle relazioni sentimentali. Che appunto sono altra cosa.
Il genere di amicizia di cui parli tu, lo avevo al liceo. Ma non lo avrei mai oggi che ho superato i 40. -
Ecco io quando parlo di feeling non intendo soltanto il fatto di star bene insieme, ma proprio anche di avere un'intesa, nel senso di capirsi. Io per esempio capisco la mia amica che si eclissa perché ha la testa altrove, e la capisco perché io stessa sono così. Ma se io non fossi così come lei, non la capirei, magari me la prenderei di queste sue sparizioni, e allora questo per me non è avere un'intesa.
Ti ripeto, per me queste persone di cui tu parli non sono amicizie nel senso più nobile del termine, sono persone con le quali puoi passare dei bei momenti ma poi non c'è collante.
Questo è esattamente quello che intendevo, non è che perché non si ha voglia di interagire allora è perché si ha qualcosa contro le persone. Si tratta del proprio bisogno di stare con sé stessi, che non dipende dagli altri.
A differenza di Melo però io non vorrei dirti di mettere da parte le tue esigenze, soltanto vorrei dirti di non essere così giudicante nei confronti degli altri, perché non puoi mai sapere cosa stanno vivendo nel loro piccolo e non hai il diritto di etichettarli come "poveri". Cerca piuttosto ti trovare persone più simili a te, con la tua stessa voglia di "confrontarsi e raccontarsi". E comunque, per queste cose c'è sempre il forum
La buona educazione consiste nel nascondere quanto bene pensiamo di noi stessi e quanto male degli altri.
(Mark Twain)
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Questo comportamento distaccato l'ho sempre notato nella vita, non è solo una cosa legata al periodo. Poi dipende da che tipo di rapporto abbiamo, magari instauriamo nella nostra testa un rapporto migliore di quello che è, e quindi caricando delle aspettative restiamo delusi dalla "freddezza".
E a volte, l'altra persona, col telefono in mano è seduta sul cess* , e vuole solo uscire dal bagno."𝑳'𝒂𝒎𝒐𝒓𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒆𝒔𝒊𝒔𝒕𝒆 𝒆̀ 𝒍'𝒆𝒇𝒇𝒆𝒕𝒕𝒐 𝒑𝒓𝒐𝒓𝒐𝒎𝒑𝒆𝒏𝒕𝒆
𝑫𝒊 𝒅𝒐𝒕𝒕𝒓𝒊𝒏𝒆 𝒎𝒐𝒓𝒂𝒍𝒊𝒔𝒕𝒆 𝒔𝒖𝒍𝒍𝒆 𝒗𝒐𝒈𝒍𝒊𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒈𝒆𝒏𝒕𝒆
𝒆̀ 𝒊𝒍 𝒑𝒊𝒖̀ 𝒄𝒐𝒎𝒐𝒅𝒐 𝒓𝒊𝒎𝒆𝒅𝒊𝒐 𝒂𝒍𝒍𝒂 𝒑𝒂𝒖𝒓𝒂
𝑫𝒊 𝒏𝒐𝒏 𝒆𝒔𝒔𝒆𝒓𝒆 𝒄𝒂𝒑𝒂𝒄𝒊 𝒂 𝒓𝒊𝒎𝒂𝒏𝒆𝒓𝒆 𝒔𝒐𝒍𝒊"
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... l'uomo è un animale sociale per necessità ... una volta soddisfatte le necessità vive benissimo dassolo perché dassolo è nato e dassolo muore. La crescita è più facile in un gruppo sociale ... nel gruppo sociale acquisisce più facilmente le competenze che lo rendono consapevole della propria autonomia ed indipendeza di persona, di individuo. La persona contribuisce all'eredità genetica e da questo impara a comprendere che la nuova vita rinasce dalla morte.
Stella.luna, tu hai le conoscenze ma ancora non le hai convertite in competenze, non ti sentire ansiosa ed insicura, servono le giuste esperienze nel giusto tempo.... another perspective ...
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Urca Fausto che discorsone ..una domanda il 62 sta per l’età ? Perché magari le avrò raggiunte Anch io a quell età 🤣
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... non sta per l'età, sta per il numero di donne che ho avuto prima di mettere la testa apposto ... ma l'età è lì vicina.
... sono arrivato all'autosufficienza ed indipendenza ormai da 7 anni ... c'è voluto il giusto tempo ... sai il detto "non si nasce imparati" suggerisce molto soprattutto quando per i primi 32 anni non ci si raccapezza molto viste le dannose difficoltà che si possono incontrare ... tipo il bullismo ... un padre che diseduca ... essere un DSA ma che tutti considerano un somaro perché incompreso ... iperattività ...... another perspective ...
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"Nessuna causa è persa finché ci sarà un solo folle a combattere per essa"
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"Anche nei momenti bui, non possiamo rinunciare alle cose che ci rendono umani"
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