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Io anche vivrei una situazione di perdita di lavoro come il marito di trale.
Io se non lavoro sto male fisicamente XD
E poi dicono che al sud siamo dei lavativi XD
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Ehm....
Non so se ti sto dando una notizia sconvolgente, ma l'inseminazione artificiale è GIÀ legale in molti Paesi, e viene regolarmente praticata ogni anno da decine, forse centinaia di migliaia di donne.
Costa un sacco di soldi, questo sì.
Anche questa non è fantascienza, la ingegneria genetica sarebbe probabilmente già in grado di far sì che due donne possano avere un figlio (anzi: "una figlia", ovviamente, non sarebbe possibile avere un maschio senza cromosoma Y) da sole. Se la cosa non si attua praticamente (ma chissà se invece non sia stato già fatto clandestinamente) è più per i divieti di ordine etico che per le difficoltà tecniche (che pure indubbiamente esistono).
"Vorrei che potessimo parlare più a lungo, ma sto per avere un vecchio amico per cena" -
E questo è molto logico e consequenziale, e tanta chiarezza sicuramente ti fa onore.
Mi è un po' più oscuro capire perché, però, tu abbia tanto astio verso un istituto di cui, con assoluta certezza, non vorrai mai usufruire, e verso un genere, quello femminile, con cui non vuoi avere nulla a che fare, ma vabbé non é importante, solo una mia fisima
"Vorrei che potessimo parlare più a lungo, ma sto per avere un vecchio amico per cena" -
Bene: penso che io possa tirare le fila della discussione fino a questo momento, esponendo le "mie" conclusioni.
Dunque, ricapitolando:
1) la Società mediamente (dove per "mediamente" si intende: "con le dovute eccezioni") è rimasta sostanzialmente ancora legata al modello tradizionale dell'uomo che lavora, fa carriera e porta i soldi, e della donna che, per accudire la casa ed i figli, "rinuncia" a fare carriera e "a fare i soldi": anche quando vuole mantenere una sua indipendenza economica, lo farà comunque, generalmente, un gradino sotto rispetto all'uomo, spesso due o tre;
2) In caso di necessità, la donna è abbastanza facilmente portata a sacrificare le sue aspirazioni lavorative (anche arrivando a trasferirsi dalla propria città-Paese natale, se necessario) per permettere all'uomo di perseguire le sue, mentre l'uomo molto difficilmente sarebbe disposto a fare lo stesso a parti invertite;
3) nei rari casi in cui la donna ha una posizione dominante, lei si sente quasi in colpa per questo, e cerca in tutti i modi di non farlo pesare all'uomo, mentre, al contrario, a parti invertite questo scrupolo e questa "delicatezza" non sono molto frequenti;
4) che tutto ciò dipenda dalla biologia o dalle convenzioni sociali non conta molto, anzi non conta nulla: è un dato di fatto, è così punto e basta.
Naturalmente è così soprattutto in Italia ed in altri Paesi con strutture sociali "tradizionali", lo è molto meno nei Paesi anglosassoni, non lo è per nulla nei Paesi Scandinavi, dove è assolutamente normale che ci sia intercambiabilità dei ruoli tra uomini e donne, a secondo delle circostanze;
5) Infine: è altresì privo di senso chiedersi, come pure avevo fatto io, se questo dipenda da una maggiore propensione degli uomini a cercarsi una compagna "inferiore" a lui o, comunque, a mantenere una superiorità economica sulla propria donna o se, al contrario, sia la donna che generalmente, preferisca "farsi proteggere" dall'uomo.
Di fatto, comunque sia determinata, qualunque ne sia al motivo, chiunque sia stato a "volere" questa situazione, la donna è strutturalmente l'elemento debole economicamente di una coppia, in particolare di una coppia con figli.
Giusto?
Siete d'accordo con queste mie "conclusioni"?Ultima modifica di Hannibal__Lecter; 17-01-2021 alle 20:56
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Attenzione ai termini.
Io non ho astio verso il matrimonio, lo trovo solo datato e anacronistico, nonché una scelta poco lungimirante. Non vado certo a manifestare nelle piazze per abolirlo.
Tanto meno ho astio verso il genere femminile, bensì verso il femminismo, che è una cosa molto diversa. Quest'ultimo, sì, andrei nelle piazze per abolirlo, se ce ne fossero.Il mito del gender wage gap: https://forum.amando.it/mito-gender-wage-gap-147666/ -
Però si è visto che nei paesi scandinavi, come nel resto del mondo, le donne gravitano maggiormente attorno a lavori come insegnante e infermiera, mentre gli uomini a lavori come ingegnere e informatico. Questo ha fatto pensare che non siano la struttura sociale o il retaggio culturale a influenzare la scelta, ma una propensione naturale dei generi. Propensione che, ne sono certo, influenza anche tanti altri comportamenti maschili e femminili.
Le cause dei fenomeni contano eccome, perché, se proprio si vuole modificare un comportamento, la sua causa scatenante deve essere identificata ed eliminata. Con una socio/culturale è possibile, mentre con una biologica no.Il mito del gender wage gap: https://forum.amando.it/mito-gender-wage-gap-147666/ -
1) Considerato le eccezioni, sono d'accordo
2) Non sono d'accordo, penso che entrambi potrebbe essere disposti o indisposti a fare una cosa del genere. Dipende dalla persona e da quanto è attaccata al suo lavoro. Chi ama il suo lavoro ed è quello che ha sempre sognato sarà con molta probabilità indisposto\a a rinunciare la propria aspirazione e addirittura preferirebbe rinunciare ad una relazione con una determinata persona
3) un po' e un po', non sono donna e quindi non posso esprimermi in questo caso, da uomo non mi sentirei in colpa se fossi dominante come nel modello standard, lascio alle donne la loro conclusione su questo punto
4) Anche qui, in alcune cose si la biologia ha i suoi effetti, però non siamo "animali", siamo diversi da loro e non ragioniamo ad istinti e ci sono tante variabili ed eccezioni perché mentre gli animali sono molto simili tra loro(ad esempio i gatti o i cani), il tasso di variabilità negli umani è altissimo. Io non vedo ruoli, vedo collaborazioni e vale in tutto il mondo tranne forse in alcuni paesi(o in quelle persone fin troppo tradizionaliste) ma anche li qualche eccezione c'è
5) La donna cerca protezione anche se non lo ammette direttamente? si e questo si ricollega al discorso biologico del punto 4 ma anche qui non sono donna e non posso parlare per loro e sicuramente anche qui ci sono eccezioni. Io non guardo il lato economico della partner, può essere più ricca o povera di me a livello economico. Per me è irrilevante e potrebbe benissimo guadagnare più di me anche con i figli di mezzo, dipende dal mestiere"Nessuna causa è persa finché ci sarà un solo folle a combattere per essa"
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se è per questo lo è anche l'adozione da parte di coppie gay, vedi Vendola. Mi era già noto fosse legale in molti paesi, anche se probabilmente ognuno ha le sue varianti e non mi sono informato sulla situazione mondiale a riguardo. Anche in Italia credo si possa fare, ma per coppie che hanno problemi con i metodi tradizionali. Il riferimento era al permettere la cosa a chiunque a prescindere, come rimedio alla scarsa natalità. Se la società cambia, la società prima o poi sarà costretta a cambiare per preservarsi.
cosa che la rende un rimedio da ricchi, e cosi non dovrebbe essere se uno stato decide di farlo per stimolare la natalità. Il caso di Vendola e le leggi in Italia avevano fatto parlare proprio per questo motivo: chi ha soldi, va all'estero a fare ciò che non può fare in Italia, e tutto (come sempre) si trasforma in un business.
da sola intendevo senza un compagno reale, semplicemente scegliendo il seme al supermercato. Magari mi sbaglio, ma credo continuino a servire un ovulo ed uno spermatozoo, dubito che con due ovuli si possa farci qualcosa. Ma non sono un medico, nè ho grande esperienza nel campo specifico.
non che Baal abbia bisogno di avvocati, ma continuo a non capire le accuse di misoginia. Io sono contro l'immigrazione africana, che meglio definirei come traffico di esserci umani con fini di riduzione in schiavitù, questo mi rende razzista ? -
le cose stanno sicuramente cambiando, il concetto di 'carriera' come ho spesso spiegato è relativo, quasi tutte le carriere si bloccano ad un certo punto. Il discorso vale solo ove i due fanno lavori paragonabili, a quel punto una donna non butta via tutto per fare i figli, ma si prendono la baby sitter e nessuno rinuncia a nulla. La predisposizione a mollare il lavoro, anche solo in parte, sarà legata oltre che alle inclinazioni personali, al tuo stipendio. Pià facile passare al part time se guadagni 1200E (e conviene sempre perchè se lavori la metà, prendi più della metà) che se ne guadagni 2400.
vedi sopra, dipende da quanto si perde tangibilmente.
è senz'altro cosi
culturalmente ci sono molte differenze tra paesi del nord europa e del sud/est europa. Nei primi il concetto stesso di famiglia è meno forte, i rapporti sociali sono più freddi, i figli a 20 anni escono di casa e non tornano più. L'esatto opposto nel sud Europa, o nell'est dove la donna è vista ancora di più come la mamma che si fa mantenere dal marito e sta a casa.
te lo puoi anche chiedere, ma è impossibile darsi una risposta. De facto, credo sia marcatamente cosi anche se non ho visto studi statistici a rigardo, il link di Minsc non si è più visto. La conclusione dovrebbe quindi essere corretta. @Minsc puoi anche fare un copia incolla dello studio che hai trovato, quello non te lo segano. -
Ti rispondo dal mio punto di vista, quindi non ne faccio un discorso "in media è così", anche perchè su alcuni punti nessuno può avere prove, test o altro a riguardo.
Per me no, darei la massima libertà di farsi la carriera che preferisce, anzi come detto non avrei problemi a dare una mano dove possibile.
Potrebbe essere, ma più per indole personale che per obblighi imposti.
Mah su questo non sono d'accordo. Anzi ti dirò dato che in genere è l'uomo più propenso ad aiutare economicamente e mettere soldi in più, io vedrei il discorso al contrario.
Non è che esiste solo Trale, io ho svariati racconti di uomini "mollati" perchè non avevano un lavoro adeguato o perchè lo avevano perso. Al contrario no.
Ci vorrebbero le opinioni di chi ci vive, che l'Italia sia molto differente dai paesi nordici è abbastanza evidente.
Mi sfugge il motivo per cui sia privo di senso chiederlo, secondo me è un elemento rilevante.
In ogni caso non sono d'accordo sul si, dipende da troppe cose.
E poi fin quando si è in coppia ogni coppia ha i suoi equilibri, anche economici. Potrebbe essere che l'uomo guadagni di più, ma nella coppia hanno entrambi lo stesso potere di spesa.
Se invece parliamo di anello debole dopo il divorzio... beh lì entrano in gioco altri elementi che fanno in modo che spesso diventi l'uomo l'anello debole.
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