
Originariamente Scritto da
timehascome
Accetto pareri, consigli, riflessioni sulla dolorosa situazione che sto vivendo.
Problema 1: fidanzata da circa 3 anni e convivente con uomo di 20 anni più grande. In crisi nera (solo io) da più di un anno, perché non facciamo sesso: è come se lui non avesse più desiderio. Parlato mille volte, minacciato di lasciarlo, gli ho chiesto di fare delle visite, ma il problema non si è ancora risolto. Sembra che di questo stia soffrendo solo io, che a lui vada bene una relazione di questo tipo, direi platonica, per il resto lui è affettuoso e attento, vuole stare ogni secondo con me.
Problema 2: in piena crisi, avendo tra l'altro un carattere passionale e quindi anche molto molto frustrata, incontro lui sposato con figli, anche lui 20 anni più grande: scoppia una sintonia/attrazione insostenibile.
All'inizio, come la più classica delle storie, tutto è fantastico: esiste solo la passione che fa perdere la testa, a letto è indescrivibile, io vivo al settimo cielo, anche se tutto è sempre vissuto con il timore di essere visti/scoperti e non si può vivere niente alla luce del sole, nemmeno una passeggiata. Ma nonostante tutto, pian piano diventiamo inseparabili. Non c'è giorno che non ci sentiamo o scriviamo il buongiorno.
Voglia di sentirsi, parlare per ore e fare l'amore costante per mesi (possibilità che nel frattempo viene interrotta dai vari lockdown).
Io (e lui immagino ancor di più) riesco all'inizio a sostenere due vite separate, i sensi di colpa sono pochi perché sono offuscata dalle emozioni che provo, dal sesso ritrovato, dall'attenzione quasi sacra che mi dà questo uomo.
Nel mentre passa quasi un anno, e i nodi iniziano a venire al pettine. Quando ormai mi sento sempre più coinvolta nei sentimenti, in parallelo inizio a percepire una consapevolezza opprimente: ho accettato di vivere per un anno di menzogne e falsità, permettendo che la mia felicità dipendesse da un uomo con cui non esiste nessuna prospettiva non solo di relazione ma anche di ''normalità'' di frequentazione.
E così nel corso dei mesi provo ad allontanarmi perché so che sta diventando tutto troppo, spiegandogli le mie ragioni ogni volta: ma è impossibile, puntualmente dopo due giorni di nuovo torniamo ancora più vicini di prima.
Sembra che questo sia solo un problema mio, perché lui non dà mai segni di insofferenza, pur concordando con le mie ragioni... ed evidentemente riesce a gestire e accettare le cose come stanno.
...Finché un giorno vedo una fotografia di lui con la moglie su un social nella pagina di un locale risalente a qualche mese fa. Da lì scopro il suo nome e inizio a guardare, in un gesto di doloroso masochismo, le fotografie di lei che trovo. E a volte lo sfondo è la casa da cui lui mi chiama ogni giorno, è lo stesso balconcino, il gatto... mi viene un disgusto fortissimo, un senso di nausea che ad oggi non mi è ancora passato.
È come se avessi realizzato tutto in un secondo, tutto insieme: come ho fatto a essere così stupida? Perché il giorno prima lo accettavo, e ora queste fotografie mi distruggono? Lo sapevo anche prima che lei è la persona con cui dorme ogni notte, con cui viaggia, con cui condivide dei bellissimi figli, con cui passa ogni week end, con cui ha condiviso esperienze emozionanti. Eppure ora lei non è più un fantasma.
E la cosa che fa ancora più male, è che non sembra la classica coppia esaurita che non condivide più nulla... ma il contrario.
La stessa sera, gli scrivo che non ce la faccio più a continuare. Lui mi dice che non vuole che io stia male, che soffre per il mio silenzio. Sparisco, non gli scrivo per giorni finché lui mi dice che non ce la fa più a non sentirmi e che è dilaniato. Gli ribadisco che non ha più senso quello che abbiamo, che voglio trovare la mia felicità, che sto troppo male, lui mi dice che piange, che mi pensa ogni secondo della sua vita. Che non può perdermi. E da quel momento io non gli rispondo più.
Non scrivergli e non sentirlo mi sta uccidendo. Non mangio e dormo da 10 giorni. Non so più cosa fare per attutire il dolore che provo.
Qualcuno mi dica: come si fa a non amare più? Come si fa a distruggere l'amore che si prova per una persona?
Non so come fare, ma nello stesso tempo la ragione mi dice che non esiste un'alternativa, e che prolungare questa storia vorrebbe dire sentirsi costantemente umiliata, perché in fondo cosa posso ricavare di positivo nel fare la parte dell'amante giovane, bella e sexy, quando ho una vita davanti? Quando posso ancora sperare di avere una storia d'amore vera e pura, prima o poi? Se mai troverò qualcun altro da amare così tanto?
Cosa fareste al mio posto? Mi sento in un vicolo cieco e non capisco quale sia la cosa giusta da fare per liberarmi da questo dolore.
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