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Sono le undici del mattino in Italia, quando chiamo Filippo Gamberini (nella foto) con messenger, all’incirca le cinque del pomeriggio a Shanghai, città dove lui vive e lavora e dove non vedeva l’ora di tornare, pur conoscendo la severa procedura che il governo cinese ha imposto a chiunque voglia tornare in patria: certificato che attesta il risultato negativo del tampone nel paese di provenienza, quindi un secondo tampone una volta messo piede su territorio cinese, quattro i checkpoint ai quali vieni sottoposto tra “interviste” e controlli sanitari, coi quali il governo cinese scongiura nuovi focolai e il rischio che arrivi una nuova ondata dall’estero. Per concludere 14 giorni in quarantena in una stanza d’albergo in cui ti viene quotidianamente misurata la temperatura. Il tredicesimo giorno, quello prima di uscire, devi sottoporti ad un altro tampone.
“Nessun “miracolo” cinese e nessuna limitazione della libertà. Piuttosto un grande senso di responsabilità da parte degli abitanti della Cina. Qui l’azzeramento dei contagi è la naturale conseguenza dell’uso quotidiano di precauzioni e del tracciamento degli spostamenti degli abitanti fin dall’inizio dell’epidemia”. Racconta Filippo che a Shanghai è General Manager per la “Davi Promau”, azienda romagnola leader nella costruzione di calandre industriali. Ma Filippo è anche un amico di vecchia data.
Mi dice che è partito a fine luglio da Milano ed è atterrato a Nanchino, capitale del paese all’epoca della dinastia Ming e meta da visitare, quando potremo tornare a viaggiare senza restrizioni. Nanchino dista 300 chilometri da Shanghai. Prima di poter varcare la soglia dell’appartamento in cui vive, nella ribattezzata “Parigi d’oriente”, Filippo ha quindi dovuto rispettare la procedura di sicurezza che, stando alle notizie che ci arrivano dalla Cina, risulta molto efficace. In questi giorni tutti si stanno domandando come mai la Cina non registri nuovi casi di Covid-19 e il resto dell’occidente stia, al contrario, vivendo l’incubo della risalita dei contagi e dei ricoverati in terapia intensiva.
Per chi immagina che il successo della Cina nella gestione dell’epidemia sia dovuto a violazioni della libertà personale da parte del governo cinese si sta sbagliando. Di questo Filippo, da 11 anni in Cina e ormai perfetto conoscitore della lingua e della cultura cinese, ne è testimone.
“Gli abitanti della Cina semplicemente mettono al primo posto la loro salute. Sanno che ogni iniziativa del governo serve per aumentare il loro benessere e per rendere la Cina il primo paese al mondo, in ogni settore. E’ molto cambiata la qualità della vita. Per gli abitanti decisamente in meglio. Che differenza… credere in chi ti governa sembrerà fantascienza. Se domani si andasse al voto, il 90% voterebbe ancora Xi Jin Ping.”
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Maslow ha trovato la funzione Copia-Incolla
Date parole al vostro amore se non volete che il vostro cuore si spezzi! (William Shakespeare) -
Non è minimamente vero:
Negare la Shoah, un crimine di genocidio, un crimine contro l’umanità o un crimine di guerra, come sono definiti dallo Statuto di Roma della Corte penale internazionale, è circostanza aggravante dei delitti di propaganda razzista e di istigazione o incitamento alla commissione di atti razzisti, puniti dalla l. 13 ottobre 1975, n. 654.
Tra l'altro Flair ti aveva già corretto sull'argomento.I'm doing it for the lulz! -
Mi ero confuso e non avevo ben presente questo significato specifico.
Chi propugna quel negazionismo, non so quanto sia innocente, comunque.
Se la verita' emergera', prima o dopo, quel tale dovra' rispondere di "corruzione del cittadino da parte dello straniero" (c.p. art. 246). Nella ipotesi non inverosimile che quei tizi della Grande Steppa - suoi
complici - ci stiano loro facendo la guerra biologica..... cio' non comporterebbe una correita' in
un crimine contro l'umanita'?
Purtroppo, davanti a quella gentaglia il mondo intero china il capo, finge di non capire, minimizza ipocritamente, fa dell'omerta' anche davanti all' evidenza.Tramonto sul Garda, presso Desenzano (BS) -
Il decreto del governo, che entrera' in vigore il 26 di ottobre, stabilisce la chiusura di cinema, teatri, palestre e piscine. Sara' valido (salvo tutte le possibili varianti) fino al 24 novembre.
I locali di ristorazione non potranno lavorare al sabato e domenica. Negli altri giorni, potranno tenere aperto fino alle 18:00. Non mi sembra che ci siano restrizioni alla liberta' di spostarsi.
Rimane, pero', salva la possibilita' delle regioni di applicare misure piu' restrittive.
Leggendo questa notizia su un foglio on line di cui non ho piu' presente il nome, leggevo anche i commenti dei bloggers:
sfoghi polemici, insultanti e volgari verso il governo. Non so se questa gente sia della genia, semplicemente, di chi non vede piu' al di la' dei propri interessi consueti, a prescindere dalle circostanze.
Puo' darsi che siano di destra: in tal caso, farebbero bene a essere meglio informati - un po' su tutto - quel tantino per cui abbiano anche il buon gusto, il minimo di coscienza, di frenare l'ipocrisia.
I mone, neanche a farlo apposta, appaiono in gruppo, mugghiano, latrano e starnazzano in coro: quel genere di italiani.... quelli a cui Spettrale accenna quasi sempre.... quelli li'.Tramonto sul Garda, presso Desenzano (BS) -
Dovremmo essere solo che felici per il fatto che i bambini e i giovani sono risparmiati, salvo pochissime eccezioni. Questo attaccamento alla vita da parte degli anziani a costo di rovinare economicamente il mondo che sarà dei nostri figli, è la più alta dimostrazione di egoismo da parte dell'uomo.
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@trale: mi aspetto il tuo generoso harakiri il giorno dopo che ti ritirerai dal lavoro, per non pesare sulla società e la sanità pubblica.
Sono veramente senza parole.... -
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Sorvolando sulla mancanza di empatia,che se non c'è non è che ce la metti a forza,faccio sommessamente notare che gli anziani sono una delle principali forme di welfare di questo paese e che molti giovani senza il supporto delle generazioni precedenti non avrebbero di che campare.
Che poi vorrei capire chi sono questi anziani...
Io ho dei genitori sessantenni,degli zii settantenni,vivono,fanno sport,si divertono,viaggiano.
Sinceramente io non ce li vedo proprio tra i vecchi da far finire nel cassonetto dell'umido.
Farei notare poi che questo è un piano inclinato molto scivoloso: stabiliamo che i vecchi sono gli ultraottantenni e che di quelli possiamo anche fare a meno? Benissimo.
Via via che la situazione sanitaria peggiorerà potremmo dover considerare vecchi anche gli ultrasettantenni,e poi gli ultrasessantenni e poi perchè no pure gli ultracinquantenni.
E perchè ci dobbiamo tenere pure i portatori di handicap allora? Via anche quelli,che sono più costi sociali che altro.
E' un attimo finire tra quelli che sono destinati al bidone dell'umido. -
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